Amministrative, per Renzi è un avviso di sfratto
Queste elezioni amministrative per Renzi avranno lo stesso peso che ebbero le Regionali del 2000 per D`Alema. E’ vero che lui non ha esplicitato l’azzardo del suo collega, ma personalizzando il referendum, ha di fatto personalizzato anche il voto delle amministrative. Che per lui sono state una sconfitta. E in vista dell’ appuntamento di ottobre, questo è un avviso di sfratto.
Il declino di Renzi in vista del referendum
Il solo fatto che la città di Milano sia diventata contendibile per noi quando nessuno se lo aspettava è un grave segnale per Renzi: a Milano il loro doveva essere un trionfo. La verità è che la parabola discendente di Renzi è visibilissima e rapida.
La vittoria dei grillini può essere vista come un pericolo in vista del referendum perché Renzi può chiamare alla ‘difesa contro i barbari’. Ma la loro forza aiuterà a far prevalere il ‘no’ al referendum, e per me è quello che più conta.
Alle amministrative il centrodestra unito è competitivo
Noi abbiamo dimostrato una volta di più che dove siamo uniti, da Alfano alla Lega, siamo competitivi come a Milano o vincenti come a Trieste, in Friuli, a Grosseto o l’anno scorso in Liguria. E’ chiaro, ad oggi l’unità non è ancora una realtà, ma è l’unica strada che abbiamo davanti. C’è un quadro che si sta lentamente modificando: si è fermata la spinta propulsiva della Lega e si assiste a una rimonta di FI. Nulla è definito, ma è il segnale che si potrebbe tornare ad equilibri del passato, magari con meno distanza fra i due maggiori partiti della coalizione.
Il processo di modifica può solo avvenire sul campo: con l’arrivo sulla scena di nuovi protagonisti sui territori, sia dove vinciamo sia quando siamo competitivi, da Parisi a Toti, da Marchini a Brugnaro; con una classe dirigente che è da tempo in campo e combatte, si pensi solo alla Gelmini, alla Carfagna e infine con i tanti che si spenderanno per il referendum: faremo migliaia di comitati del no del centrodestra, io sono già partito.
Renato Brunetta, capogruppo alla Camera di Forza Italia