Brexit: niente panico, adesso dobbiamo reagire
“Don’t panic”, è evidente che gli effetti specultativi della Brexit, l’uscita della Gran Bretagna dall’Ue ci saranno ma i fondamentali dell’Unione Europea sono a posto. Ora servirà dare priorità all’agenda europea.
Trasformare il “trauma” della Brexit in un’opportunità per l’Unione
Dobbiamo trasformare il trauma in una grande opportunità, d’altra parte, l’Europa è sempre andata avanti per traumi ed è necessario che l’Ue si muova per rivedere i trattati anche nella logica di una maggiore flessibilità.
E’ ora di reagire per una Europa di crescita con politiche anticicliche, costruire un percorso. “L’attesa della guerra è peggio della guerra”. L’Europa quindi deve ripartire in una logica di maggiore flessibilità, evitando i rapporti bilaterali tra paesi e questa è una delle grandi questioni che l’Italia può porre.
“Dobbiamo ricordare i fondamenti della Ue”
Adesso la necessità è di guardare allo scenario in una dimensione europea, perché se l’Europa reagisce alla Brexit con la crescita e gli effetti negativi si avranno solo in Gran Bretagna, non ci sarà l’effetto domino. Va vista la capacità di reazione dato il trauma in modo che l’Europa possa essere ripensata in una dimensione economica, che diventa politica.
L’ansia sui mercati e gli effetti speculativi non mancheranno
E’ evidente che la Brexit causerà ansia sui mercati ed effetti speculativi ma non dimentichiamo che l’Europa ha il mercato più ricco del mondo e ha un debito inferiore a quello degli Stati Uniti.
I dati sul Pil italiano vanno riaggiornati
Le previsioni effettuate sul pil del nostro Paese dovranno essere riaggiornate e ricontestualizzate. Su questo mi sento come uno che aveva tutte le risposte ma gli hanno cambiato le domande.
Vincenzo Boccia, presidente di Confidustria