Chiusa, finalmente, la vendita degli strumenti di tortura
E’ stata finalmente chiusa la vendita degli strumenti per la tortura e le esecuzioni capitali. I deputati del Parlamento Europeo hanno approvato con 612 voti favorevoli, 11 contrari e 54 astensioni un aggiornamento delle norme UE per impedire il commercio di beni e servizi che possano contribuire alla tortura o alla pena di morte.
“L’Unione europea non dovrebbe facilitare la pratica della tortura e della pena di morte fornendo strumenti che possono essere utilizzati a questi scopi”, ha detto Marietje Schaake (ALDE, Paesi Bassi), membro responsabile per la preparazione di un rapporto sulla questione che è stato discusso e votato in occasione della sessione plenaria di Strasburgo.
“Gli strumenti che vengono utilizzati per la tortura, per esempio, sedie elettriche, sistemi di iniezione di droga automatici o viti a spillo, non dovrebbero essere venduti ai carceri e agli istituti delle forze dell’ordine”, ha detto.
“Bisogna creare degli strumenti giuridici che permettano di agire quando si trova un camion pieno di strumenti di tortura. Anche se è già sulla strada dalla Cina al Messico, l’Europa non può farsi da parte. Bisogna perciò creare una base legale per poter reagire in casi di necessità”, ha spiegato la Schaake.
“I diritti umani, in particolare la libertà di stampa, sono sotto pressione in tutto il mondo e l’UE deve garantire una società forte e aperta, non solo qui in Europa. Non si può perdere di vista ciò che sta accadendo in altre parti del mondo e l’Europa ha bisogno di rafforzare la propria politica di rispetto dei diritti umani”, ha detto.
Il regolamento entrerà in vigore solo dopo l’approvazione da parte del Consiglio. La Commissione riferirà al Parlamento sull’applicazione delle nuove regole entro l’agosto 2020.
L’aggiornamento del “regolamento anti-tortura” (fu varato nel 2005) comprende le seguenti disposizioni:
– divieto di promozione e di vendita e acquisto on-line e di servizi pubblicitari per le merci vietate; il divieto si applica anche alle esposizioni e fiere all’interno dell’UE;
– divieto di transito di merci proibite attraverso il territorio dell’UE;
– la Commissione europea potrà aggiungere nuovi prodotti nella lista di quelli vietati;
– inoltre sarà istituito un gruppo di coordinamento contro la tortura per monitorare l’applicazione delle norme.
M.K.