Clima, accordo di Parigi: adesso si deve correre
Il processo di ratifica dell’accordo di Parigi da parte dell’Ue deve essere accelerato. Il Consiglio europeo ha così deciso di accorciare i tempi del processo di ratifica dell’accordo di Parigi “Cop21” che definisce anche le azioni europee nel quadro d’azione globale sui cambiamenti climatici.
Per facilitare la ratifica da parte dell’Ue, i ministri hanno approvato una decisione del Consiglio relativa alla conclusione del processo approvativo del contratto da parte dei paesi membri e hanno chiesto al Parlamento di esprimersi con urgenza, considerati i ritardi accumulati in questi mesi.
Una volta che il Parlamento europeo avrà dato il via libera, la decisione relativa alla finalizzazione dell’accordo sarà adottata formalmente dal Consiglio. Solo a quel punto, l‘Ue sarà in grado di ratificare ufficalmente i patti sottoscritti a Parigi dai paesi di tutto il mondo.
L’accordo di Parigi è misto: alcune delle questioni sono di responsabilità dell’Ue e altre sono invece dei singoli Stati membri. Dovrà quindi essere ratificato sia dall’Ue che da tutti i 28 Stati membri.
Finora però solo la Francia, l’Ungheria, l’Austria e la Slovacchia hanno completato le procedure di ratifica nazionale.
I 61 Paesi che in tutto il mondo hanno già ratificato l’accordo rappresentano “solo” il 47.79 percento delle emissioni globali. Quando anche l’Ue avrà formalizzato la propria adesione, la percentuale salirà al 55 percento delle emissioni di gas serra. Si tratta del passaggio necessario (la soglia minima) affinchè le regole dell’accordo globale per il clima diventino operative in tutto il mondo.
L’accordo, infatti, entrerà in vigore 30 giorni dopo la ratifica da parte di almeno 55 paesi (su 197) in modo da rappresentare almeno il 55 percento delle emissioni globali di gas a effetto serra.
Se la soglia verrà raggiunta entro il 7 ottobre 2016, l’accordo entrerà in vigore in tempo per l’inizio della conferenza sui cambiamenti climatici delle Nazioni Unite a Marrakesh (Cop22). La prima riunione delle parti dell’accordo di Parigi (Cma) potrebbe quindi essere convocato durante la conferenza in Marocco.
Monika Kakol