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Depistaggio, è reato: atto dovuto per stragi senza nome

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7 Luglio 2016

| by Ugo Sardi de Letto

La Camera dei deputati ha approvato in via definitiva il provvedimento che introduce nel nostro codice penale il reato di depistaggio (C. 559-B). Il pensiero va necessariamente a chi tale decisione ha promosso e fortemente sostenuto nel corso del lunghissimo iter parlamentare: i familiari delle vittime delle tante stragi che hanno insanguinato il nostro Paese.

Il depistaggio sarà un reato ”proprio”

La proposta di legge, infatti, era stata presentata da Paolo Bolognesi, presidente dell’Associazione vittime della strage di Bologna. Come ha sottolineato nel suo intervento in Aula il relatore, l’onorevole Walter Verini, le ricostruzioni giudiziarie di quelli che possiamo catalogare come ”alcuni dei momenti più bui della nostra democrazia sono state estremamente difficoltose anche a causa del comportamento di infedeli appartenenti alle strutture dello Stato che hanno ostacolato l’accertamento della verità”.

Fino ad ora la frode processuale ed il depistaggio figuravano come un’aggravante del reato a cui si riferivano. Per il futuro, invece, costituiranno un’autonoma fattispecie con la quale il pubblico ufficiale o l’incaricato di pubblico servizio che con il loro operato contribuiscano, intenzionalmente, ad ostacolare o sviare il corso delle indagini, rischiano dai 3 agli 8 anni di carcere. Nel caso di depistaggio riguardante reati particolarmente gravi, quali la strage, la pena può salire addirittura fino a 12 anni di reclusione. E inoltre, come pena accessoria, è prevista l’interdizione perpetua dai pubblici uffici.

Una riduzione di pena da metà a due terzi premierà invece chi collabora al fine di evitare conseguenze ulteriori o aiuta i magistrati a individuare i colpevoli del depistaggio. Chi ritratta il falso prima della chiusura del dibattimento non è punibile.

Un sì incondizionato anche dal M5S

La proposta di legge è stata approvata quasi all’unanimità (325 i sì, 1 no e 14 astenuti). L’on. Giulia Sarti del M5S ha manifestato, nel suo intervento nell’aula di Montecitorio, tutta la sua personale soddisfazione e quella del suo gruppo per aver contribuito a condurre in porto un provvedimento che, ”se fosse stato varato quarant’anni fa avrebbe portato ad una storia diversa nel nostro Paese o perlomeno, alla ricerca delle responsabilità”. Stragi come quelle di Ustica, del treno Italicus, di Piazza Fontana, la strage alla stazione di Bologna avrebbero probabilmente avuto forse un iter diverso grazie a questa legge.

PolitX

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