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Educatori, sì della Camera al riordino

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27 Giugno 2016

| by Ugo Sardi de Letto

Approvato dalla Camera dei deputati il testo unificato che detta le nuove regole per la professione di educatore socio pedagogico, socio sanitario e pedagogista (2656-3247-A).

Sul provvedimento nell’aula di Montecitorio c’è stata un’ampia convergenza di voti favorevoli ad eccezione dei deputati di Forza Italia, Sinistra italiana e M5S che si sono astenuti.

Due diversi percorsi formativi per gli educatori

Gli addetti ai lavori attendevano da anni una regolamentazione delle loro professioni che facesse, innanzi tutto, ordine nel settore. Al posto della attuale dicotomia tra gli educatori che escono dalla facoltà di Scienze dell’educazione e della formazione e gli educatori professionali formatisi alla facoltà di Medicina, il riordino prevede le due figure di educatore professionale socio-pedagogico ed educatore professionale socio-sanitario. Per poter accedere ad entrambe le categorie occorre l’apposita laurea di primo livello, in un caso da parte della facoltà delle scienze dell’educazione e della formazione, nell’altro in professioni sanitarie della riabilitazione.

Due sono i percorsi di studio, come già accade attualmente, con la differenza, però che con il provvedimento approvato dalla Camera si chiariscono i diversi ambiti di intervento: l’educatore professionale socio-pedagogico svolgerà la sua attività nei servizi e presidi socio-educativi e socio-assistenziali, nonché nei servizi e presidi sociosanitari ma solo per gli aspetti educativi, mentre quello sociosanitario agirà nei soli presidi e nei servizi sanitari e sociosanitari.

Gestione della fase transitoria

Si provvede inoltre a gestire anche la fase transitoria, garantendo la continuità nel posto di lavoro per chi sta svolgendo già la professione di educatore professionale socio pedagogico senza possedere la formazione richiesta. Chi ha svolto l’attività per non meno di tre anni anche non continuativi e chi è in possesso del diploma rilasciato da un istituto magistrale entro il 2002, potrà acquisire la relativa qualifica dopo aver superato un corso intensivo di di 60 crediti formativi universitari, da svolgersi anche ”a distanza”. Chi invece ha cinquant’anni anni di età e dieci anni di servizio o almeno venti anni di servizio, è esonerato ed acquisisce direttamente la qualifica di educatore professionale socio pedagogico.

Un provvedimento atteso da tempo

Questo provvedimento è molto atteso dai 150mila educatori e pedagogisti attualmente in attività che lamentavano da sempre le difficoltà causate dalla giungla normativa che caratterizzava il settore.

Per la relatrice, l’on. Milena Santerini, quella votata ”è una legge che non fa clamore, ma che è molto utile per il Paese perché rafforza, prima ancora che gli educatori, i nostri servizi educativi che si occupano delle categorie sociali più fragili, dai minori agli anziani, dai disabili ai detenuti, agli immigrati e ai tossicodipendenti. In questo campo, che spesso rimane in ombra, ora ci sono regole e tutele”.

PolitX

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