Giovanni Falcone, un grande magistrato e un grande intellettuale
Non bisogna mai abbassare la guardia. Bisogna garantire il massimo di tutela, di protezione, dei magistrati e questo lo stiamo facendo. Perché quando in quest’aula è stata emessa una sentenza, non c’è stato soltanto un patrimonio giuridico (…), c’è stato anche un patrimonio di carattere culturale. Perché questo è stato un Paese in cui per molti anni si è negata l’esistenza della mafia. Lo hanno negato i politici, lo hanno negato i magistrati, lo hanno negato gli uomini di Chiesa, lo hanno negato pezzi di società intera.
Da quel momento lì in poi non è stato più negato. E il fatto che non si possa più negare è il presupposto fondamentale per fare quello che stiamo facendo tutti i giorni: non lesinare risorse, non risparmiare attenzione, non abbassare mai la guardia.
L’idea del pool è l’idea che Giovanni Falcone ha più volte richiamato. L’idea di un pool che non soltanto mette insieme delle informazioni, ma che è in grado anche di studiare il fenomeno che è un fenomeno che si trasforma. (…) Giovanni Falcone non è stato solo un grande magistrato, ma anche un grande intellettuale. Perché per mettere insieme quell’impalcatura ha compreso un pezzo di società, ha compreso la sua Sicilia, ha compreso delle dinamiche economiche e politiche. Noi dobbiamo continuare su questa strada (…). La ricerca intellettuale, il tentativo di capire cosa cambia all’interno di questo fenomeno, è il contributo che soltanto il lavoro di squadra può realizzare. La mafia non sarà vinta da una buona legge. Sarà vinta dalla capacità di capirne i meccanismi e di colpire laddove gli si può far male. (…)
Sono state lanciate grida di allarme in questi mesi perché purtroppo alcune vicende hanno scalfito anche l’antimafia. Allora non bastano le reprimende, le esecrazioni morali, servono le inchieste, ma serve soprattutto dire con chiarezza che cos’è la mafia oggi e quali sono gli strumenti attraverso i quali si può contrastare. La mafia oggi è sempre più un fenomeno sovranazionale, le mafie sono sempre più un fenomeno che si intreccia con la corruzione, che si lega sempre di più alla finanza. Ecco, io credo che tutti questi elementi debbano essere portati al centro del dibattito dell’opinione pubblica. E lo dobbiamo fare per un’altra cosa che, credo, quella stagione ci ha insegnato: che la mafia si vince anche se c’è una grande mobilitazione di carattere sociale.
Se anche ogni pezzo di scoeità si prende carico di un po’ questa battaglia… Quella stagione fu una stagione che vide sconfiggere la mafia sul piano giudiziario, ma vide sconfiggere la mafia anche sul piano politico. Ora, perché questo si ripeta, è necessario che noi siamo in grado di mettere in moto un meccanismo di questo genere, credo che ne abbiamo assolutamente bisogno.
Andrea Orlando, Ministro della Giustizia