Home restaurant, prove tecniche di regolamentazione
Entra nel vivo il cammino delle proposte di legge sull’home restaurant all’esame della commissione Attività produttive della Camera dei deputati. Dopo lo svolgimento di un corposo ciclo di audizioni, il comitato ristretto nello scorso mese di settembre ha varato un testo unificato frutto del lavoro di sintesi tra i quattro provvedimenti presentati rispettivamente dagli onorevoli Nino Minardo del Ncd, Azzurra Cancelleri del M5s, Lara Ricciatti di Si-Sel e da Lorenzo Basso del Pd.
Nascita e sviluppo dell’attività di home restaurant
Dall’impianto complessivo del testo base emerge innanzi tutto la volontà di inquadrare questo tipo di attività all’interno di uno schema ben definito. Volontà ribadita e rafforzata anche dagli emendamenti appena presentati.
La tendenza volta a trasformare la propria casa e la propria cucina in un ristorante occasionalmente aperto ad amici e conoscenti, ma anche a perfetti sconosciuti affermatasi a New York una decina di anni fa, si è ormai diffusa ampiamente in tutto il vecchio continente ed anche nel nostro Paese.
E’ diventato, quindi, imprescindibile un intervento del legislatore volto alla sua regolamentazione.
Ambito di operatività e avvalimento di piattaforme digitali
In primo luogo l’articolato e le proposte emendative presentate provvedono a definire come attività di home restaurant quella ”finalizzata alla somministrazione di alimenti e bevande esercitata da persone fisiche all’interno delle strutture abitative proprie o di un soggetto terzo, attraverso piattaforme digitali che mettono in contatto gli utenti” ed in cui i pasti somministrati sono preparati all’interno delle medesime strutture. L’obiettivo dell’home restaurant è quello valorizzare e di favorire la cultura del cibo tradizionale e di qualità, in particolare attraverso l’utilizzo prioritario di prodotti tipici del territorio.
L’home restaurant si avvale di piattaforme digitali grazie alle quali si favorisce l’incontro tra domanda ed offerta ed il cui gestore deve dotarsi di un apposito registro elettronico per rendere tracciabili le attività svolte. In particolare almeno trenta minuti prima della realizzazione del servizio occorre provvedere alla registrazione dell’attività di home restaurant e tutte le transazioni di denaro debbono avvenire esclusivamente attraverso sistemi di pagamento elettronico.
Modalità di svolgimento dell’home restaurant
Per sottolineare il fatto che l’home restaurant deve rappresentare un servizio saltuario, la bozza di testo unificato predisposto dal comitato ristretto stabilisce che non debbano essere superati i 10 coperti al giorno e i 500 coperti all’anno né che vengano generati proventi superiori a 5000 euro annui.
I soggetti che intendono esercitare l’attività di home restaurant non sono tenuti ad iscriversi al registro degli esercenti il commercio, ma dovranno comunicare al comune competente la segnalazione certificata di inizio attività (SCIA) e sottoscrivere un’assicurazione per la responsabilità civile verso terzi a copertura degli eventuali danni relativi all’esercizio dell’attività stessa, compresi i servizi complementari e sussidiari.