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Italicum, Renzi: impossibile cambiare

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4 Luglio 2016

| by Ugo Sardi de Letto

Per cambiare l’Italicum, che comunque è una buona legge, servirebbe una maggioranza in Parlamento che al momento non si vede. Lo ha detto il premier Matteo Renzi parlando a “L’intervista” di Maria Latella.

Italicum: non c’è maggioranza per cambiare

“Mi piacerebbe avere questo potere di vita e di morte sulle leggi in Parlamento… Non vedo in parlamento maggioranza per una legge alternativa”. Peraltro, “il ballottaggio consente ai cittadini di scegliere e chi vince governa per cinque anni. Vale per la Raggi, per Sala, per la Appendino, per Merola…”.

Il referendum, prima possibile

Il referendum costituzionale, sempre per Matteo Renzi andrebbe fatto “il prima possibile”. Ha spiegato: “Vorrei farlo il prima possibile, anche perché non è un referendum su di me o su di un altro – io poi sono pronto a trarne le conseguenze perché sono un leader politico e non posso far finta di niente”. “Ma – ha aggiunto il premier – se uno guarda la domanda – ‘volete ridurre i parlamentari, avere una sola camera che dà la fiducia?’ – tutti erano d’accordo all’inizio. Ma chi è che vuole personalizzare? Gli altri, cercano di utilizzare questo referendum come argomento di battaglia politica interna”.

La direzione del Pd e la resa dei conti

“Dibattito lunare”. Due parole bastano a Matteo Renzi per archiviare il lungo fraseggio di questi giorni sul doppio incarico del segretario-premier e sulle conseguenti dimissioni dalla segreteria pretese dalla minoranza dem dopo il flop alle amministrative. Gelate anche le attese sui ritocchi all’Italicum e quelle su ipotetici cambi di rotta nella riunione in via Palermo di oggi. Nella resa dei conti in Direzione i dem saranno piuttosto invitati da Renzi a dare prova di compattezza e a ripensare ogni evento nel quadro degli eventi drammatici che vanno dalla strage degli italiani a Dacca al post Brexit. E a prendersi, cosa forse più importante per evitare di trovarsi da solo sul banco degli imputati, responsabilità sia delle vittorie che delle sconfitte (“dolorose”) alle Comunali: il voto nelle città “ha coinvolto tutti noi”, precisa. La direzione, dopo alcuni rinvii, è stata programmata oggi per le 15.

Politx/Askanews

PolitX

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