La difesa di Schengen affidata alle armi
La difesa del trattato di Schengen e della libera circolazione di merci e persone all’interno dell’Eurozona sembra ormai affidata alle armi. E’ nata la Guardia costiera e di frontiera europea. Un anno dopo la proposta della Commissione, il nuovo strumento di vigilanza doganale comincerà ad operare sulle frontiere esterne della Bulgaria e della Turchia.
Basandosi sulle strutture di Frontex, l’Agenzia europea della guardia costiera e di frontiera monitorerà attentamente le frontiere esterne dell’UE e collaborerà con gli Stati membri per identificare rapidamente e affrontare eventuali minacce alla sicurezza delle frontiere esterne dell’UE. Dimitris Avramopoulos, Commissario europeo per la Migrazione, gli affari interni e la cittadinanza, ha dichiarato: “La data odierna rappresenta una tappa fondamentale nella storia della gestione selle frontiere europee. Da oggi in poi, la frontiera esterna dell’UE di uno Stato membro è la frontiera esterna di tutti gli Stati membri — sul piano sia giuridico che operativo. In meno di un anno abbiamo creato un vero e proprio sistema di guardia di frontiera e costiera europea, traducendo in realtà i principi di solidarietà e responsabilità condivisa tra gli Stati membri e l’Unione. È esattamente la risposta europea di cui abbiamo bisogno per far fronte alle sfide della sicurezza e della migrazione del 21º secolo.”
Il Primo ministro slovacco Robert Fico, presidente di turno del Consiglio dell’UE, ha dichiarato: “Con il varo della guardia costiera e di frontiera europea abbiamo creato una nuova realtà alle nostre frontiere esterne. Si tratta di un risultato concreto dell’impegno comune assunto nella tabella di marcia di Bratislava, e della dimostrazione pratica dell’unità degli Stati membri. Ci aiuterà a ripristinare Schengen. La Presidenza è determinata a contribuire a rafforzare ulteriormente la guardia costiera e di frontiera europea e a concretizzare gli altri impegni della tabella di marcia.” Fabrice Leggeri, Direttore esecutivo dell’Agenzia europea della guardia costiera e di frontiera, ha dichiarato: “Questo è un momento storico e sono molto orgoglioso di vedere Frontex diventare l’Agenzia europea della guardia costiera e di frontiera. La nuova Agenzia è più forte ed equipaggiata meglio per rispondere alle sfide sul piano della migrazione e della sicurezza alle frontiere esterne dell’UE. Il suo mandato è più ampio e l’Agenzia dispone di nuovi poteri che le permettono di agire efficacemente. L’Agenzia effettuerà prove di stress alle frontiere esterne per individuare le vulnerabilità prima che scoppi una crisi. Sarà ora in grado di fornire sostegno operativo ai paesi terzi vicini che chiedono assistenza alla loro frontiera e di scambiare dati di intelligence sulle attività criminali transfrontaliere con le autorità nazionali e le agenzie europee a sostegno delle indagini penali. Svolgerà inoltre un ruolo chiave alle frontiere marittime dell’UE attraverso le sue nuove funzioni di guardia costiera.
Nell’ambito del nuovo mandato, il ruolo e le attività dell’Agenzia sono stati significativamente estesi. Il personale permanente dell’Agenzia verrà più che raddoppiato e l’Agenzia potrà acquistare attrezzature proprie e destinarle in tempi rapidissimi ad operazioni svolte alle frontiere. Una squadra di riserva rapida di almeno 1 500 guardie di frontiera e un parco di attrezzature tecniche verranno messi a disposizione dell’Agenzia, in modo che non soffra più carenze di personale o attrezzature per le sue operazioni. La guardia costiera e di frontiera europea dovrà ora garantire l’attuazione delle norme dell’Unione in materia di gestione delle frontiere attraverso analisi periodiche del rischio e valutazioni obbligatorie delle vulnerabilità. La guardia costiera e di frontiera europea fornirà l’anello mancante per rafforzare le frontiere esterne dell’UE, in modo che le persone possano continuare a vivere e circolare liberamente al suo interno — contribuendo a rispettare l’impegno dell’Europa al ripristino del normale funzionamento dello spazio Schengen e all’eliminazione dei controlli temporanei alle frontiere interne entro la fine dell’anno, come indicato dalla Commissione il 4 marzo nella tabella di marcia “Ritorno a Schengen”.
Monika Kakol