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Medici del lavoro, no al metodo Consip

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4 Luglio 2016

| by Ugo Sardi de Letto

I medici del lavoro fanno sentire la loro voce e contestano l’equiparazione della loro attività ad un qualsiasi servizio di natura materiale.

L’Anma approva una mozione

L’occasione è arrivata grazie al 29° Congresso di Anma, l’Associazione nazionale del medico competente e d’azienda, nel corso del quale è stata approvata all’unanimità una mozione in cui si chiede l’esclusione dal cosiddetto ”metodo Consip” per l’assegnazione dell’incarico di medico del lavoro, così come accade per svariate altre professioni, in primis quella legale.

La figura del medico del lavoro ricopre un ruolo fondamentale nel Sistema sanitario nazionale a servizio sia dei lavoratori che del datore di lavoro, con una spiccata connotazione fiduciaria dell’attività svolta.

I medici del lavoro rivendicano la peculiarità della loro professione

Il medico competente, per la stessa natura della propria attività, è impegnato in un continuo processo di miglioramento della sua professione, dalla promozione della salute alle nuove sfide che l’attuale mondo del lavoro pone alla legislazione sulla sicurezza e sulla salute.

Quello che li riguarda è un incarico di natura prettamente fiduciaria: il datore di lavoro, infatti, in base a quanto previsto dalla normativa vigente (d.lgs. 81/2008) ha, in proposito, una responsabilità personale e può incorrere anche in sanzioni di carattere penale.

Le ragioni per essere esclusi dal ”metodo Consip”

Proprio la natura fiduciaria dell’incarico è il motivo principale che ha portato l’Associazione nazionale dei medici del lavoro a chiedere un intervento del Governo che preveda per la loro categoria l’esclusione dal sistema centralizzato degli acquisti di beni e servizi della pubblica amministrazione, gestito da Consip spa, una sorta di e-bay pubblico che fa capo al ministero dell’Economia e delle Finanze. In alternativa l’Anma rivendica almeno una maggiore considerazione della qualità del lavoro svolto: a prescindere, quindi, dalle procedure seguite da parte delle Pa per l’affidamento dell’incarico di medico competente, è fondamentale che venga effettuata una valutazione qualitativa dell’attività professionale offerta, senza limitarsi al solo metodo del massimo ribasso.

La mozione approvata rivolge un appello anche ai propri associati, esortandoli a ”non rendersi disponibili a prestare la propria attività professionale a condizioni indecorose ed a non accettare di sottostare a ritmi di lavoro incompatibili con un livello minimo di standard qualitativo e di decoro professionale”.

PolitX

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