Referendum, l’ Anpi accetta il confronto con Renzi
Dopo le forti discussioni sulla presenza dell’Anpi alle Feste dell’Unità, l’Associazione nazionale partigiani ha deciso di accettare l’invito di Renzi al confronto sul referendum.
Il presidente dell’Anpi, Carlo Smuraglia, perciò discuterà del referendum costituzionale con il Presidente del Consiglio in una delle prossime Feste dell’Unità in Emilia-Romagna. A una condizione: che si concordino tutte le modalità di svolgimento del dibattito per garantirne l’ imparzialità.
La risposta dell’Anpi alle provocazioni di Renzi
Al Festival La Versiliana, tenutosi a Marina di Pietrasanta (Lu), nel suo intervento Matteo Renzi ha invitato al confronto il presidente Carlo Smuraglia che, a suo parere, ” tutti i giorni dice che non vogliamo l’Anpi alle Feste dell’Unità a dire di no“.
La risposta della segreteria dell’Associazione nazionale partigiani non si è fatta attendere: “Poiché la questione principale dibattuta nel corso dell’estate, circa la libertà, senza limitazioni, dell’Anpi di usufruire di spazi all’interno delle Feste dell’Unità, appare sostanzialmente e ragionevolmente risolta, con la ricezione delle posizioni sostenute dalla nostra Associazione (come da intese raggiunte a Bologna, Reggio Emilia ed in altre sedi, che logicamente varranno per tutte le situazioni ancora pendenti, in varie parti d’Italia), non sussistono motivi di sorta per non accettare l’invito del Segretario del PD, Matteo Renzi, rivolto al Presidente nazionale dell’ANPI, Carlo Smuraglia, per un confronto pubblico sul referendum.
Naturalmente, sede, data, modalità di svolgimento e scelta del moderatore (o della moderatrice) dovranno essere concordate, in breve tempo, tra i rispettivi organismi a ciò delegati, in modo da garantire paritarie condizioni di imparzialità e linearità del dibattito. Se esso potrà essere realizzato, appunto, con modalità concordate, come ci auguriamo, rappresenterà anche una buona occasione per fornire un significativo esempio di civile confronto sul merito, dimostrando che anche su temi particolarmente delicati si può democraticamente confrontarsi; con evidente vantaggio per l’intera campagna referendaria”.