Referendum, sicuramente a fine novembre (forse)
Sarà il Consiglio dei Ministri a stabilire la data del referendum, c’è tempo fino al 13 ottobre per fissare la data che si terrà dopo 50 giorni. Credo sia più probabile a fine novembre a questo punto. In questi giorni a causa del terremoto abbiamo sospeso la campagna referendaria.
Se vince il no non è la fine del mondo
Non è giusto equiparare alla Brexit il nostro referendum. Se vince il no, non è la fine del mondo. Non dobbiamo immaginare scenari catastrofici in caso di vittoria del no ma essere positivi e consapevoli della grande opportunità che abbiamo se vince il sì. Questa è la volta in cui siamo chiamati a esprimerci in una riforma che non è perfetta ma pone un passo in avanti e dobbiamo essere consapevoli dell’opportunità che si perde dicendo ‘no’ al referendum. Non è semplice arrivare a un testo condiviso. Non basta un anno per trovare il consenso necessario per avere un’altra riforma. Il momento è ora.
La riduzione dei costi della politica serve a riacquistare la credibilità con i cittadini. Noi abbiamo promesso che avremmo ridotto il numero di parlamentari e adesso per la prima volta è una legge. adesso la parola spetta proprio ai cittadini. La riduzione dei costi con la riforma costituzionale è un dato oggettivo. La stima è di circa 500 milioni ed è vero che gran parte deriva dalla abolizione delle Province (320 milioni) come la legge Del Rio ha previsto.
Fondamentale informarsi e informare
Il referendum è un’occasione straordinaria per decidere insieme come modificare la Costituzione, come vogliamo immaginare Italia nei prossimi 30 anni. Sappiamo l’importanza della scelta: elemento fondamentale è essere informati. Il Pd deve lavorare perché più persone siano informate, e lo stiamo facendo con attività in università, mercati e associazioni, ma il Pd non basta. La riforma deve parlare a tutti: un ruolo importante dovranno giocarlo i comitati: 3mila sono già nati a favore del sì per fare un operazione di informazione e cercare, con grande rispetto di tutte le posizioni, di confutare alcune false verità.
Maria Elena Boschi, Ministro per le Riforme costituzionali