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Renzi rottama Equitalia: l’addio entro l’anno

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14 Luglio 2016

| by Ugo Sardi de Letto

Equitalia avrebbe i mesi contati: la società italiana a totale controllo pubblico, incaricata della riscossione dei tributi su tutto il territorio (ad eccezione della Sicilia), potrebbe chiudere in un periodo compreso tra la fine dell’anno e gennaio prossimo. A dichiararlo è proprio il premier Matteo Renzi, il quale sottolinea che si tratta di uno degli obiettivi contenuti nelle politiche fiscali del governo.

“Confermo che entro l’anno diremo ‘bye bye Equitalia”

Entro il 2016, il governo preparerà un decreto per sopprimere del tutto l’agenzia di riscossione pubblica. “Ovviamente questo non significa che le tasse non si pagheranno più” spiega Renzi, “semplicemente si pagheranno in modo diverso”.

Anche il Movimento 5 Stelle avrebbe presentato una proposta di legge “aperta ai contributi di tutti e con la quale si garantisce il pieno reinserimento dei dipendenti Equitalia” ma, al momento, l’unico provvedimento che propone una rottamazione della società pubblica di riscossione Equitalia, porta la firma di Francesco Boccia, deputato del Pd. La proposta di legge si chiama “Liquidazione della società Equitalia Spa e il trasferimento delle funzioni in materia di riscossione alle Entrate”.

Cresce la preoccupazione dei dipendenti Equitalia

Gli annunci di una possibile fine di Equitalia hanno agitato gli animi dei dipendenti dell’agenzia di riscossioni, già turbati dopo il “no” alla riapertura della negoziazione per il rinnovo del contratto.  Nelle prime ore del mattino sono già partite le mobilitazioni. I dipendenti di Equitalia hanno fermato gli sportelli con assemblee che saranno replicate nelle prossime giornate.

In una nota sindacale, il gruppo Equitalia fa sapere che: “con l’iniziativa di riforma attualmente allo studio, e con le attuali posizioni del management aziendale le lavoratrici ed i lavoratori del settore si vedono negato il riconoscimento della dignità del loro lavoro e della loro professionalità, che pure in altri momenti viene giustamente riconosciuta, quando periodicamente si decide di chiedere risultati sempre più sfidanti e difficili. La mobilitazione proseguirà con azioni di tipo e taglio diverso, fino a che la professionalità del lavoro che viene svolto nel settore non otterrà il giusto riconoscimento sia in termini prospettici che di condizioni contrattuali”.

Gaia Catalani

PolitX

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