Renzi vuole la riforma dell’Italicum prima del referendum
Italicum, referendum. Notizia non smentita, notizia vera. Mettere mano alla riforma elettorale prima del referendum costituzionale del prossimo autunno, così come rivelato da un organo di informazione (Scalfari su ‘la Repubblica’ di ieri) e mai smentito dal governo, certifica quanto sosteniamo da tempo: Renzi è disperato, confuso, poco lucido, in preda al panico. In sostanza politicamente pericoloso per sé e per l’Italia.
Pensare di aprire subito dopo l’estate una sessione straordinaria in Parlamento per la riforma della riforma elettorale derubricando così a mero contorno i traballanti conti pubblici, la situazione drammatica delle banche italiane e le politiche della crescita, giustificherebbe, senza ombra di dubbio, l’avvio di un bel Tso (trattamento sanitario obbligatorio) per il presidente del Consiglio e segretario del Partito democratico, Matteo Renzi. Non stupirebbe se gli italiani lo rincorressero col forcone, diventerebbe ancor di più la barzelletta di tutte le cancellerie europee.
Per quanto ci riguarda non se ne parla neanche: prima il referendum costituzionale e la vittoria del ‘no’, con gli italiani che sanciranno la personale sconfitta di questo premier mai eletto, e solo dopo la nuova legge elettorale, alla luce del sole, in Parlamento.
Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei Deputati