Screening neonatale, sì al provvedimento del M5S
Approvata all’unanimità dalla Camera la proposta di legge che rende obbligatori gli screening neonatali per le malattie metaboliche ereditarie, presentata da alcuni parlamentari pentastellati, prima firmataria la senatrice Taverna (C.3504-A). Il provvedimento, licenziato dal Senato in prima lettura lo scorso dicembre, è stato modificato dalla Camera per cui dovrà tornare a palazzo Madama per il via libera definitivo.
Come cambierà la panoramica dello screening neonatale
Attualmente lo screening neonatale è previsto per sole tre malattie sulle 54 individuate e si registra una situazione di grande disomogeneità sul territorio relativamente alle patologie oggetto di screening e alle metodiche di laboratorio utilizzate. Non appena il provvedimento votato ieri dall’aula di Montecitorio sarà legge gli screening dovranno essere effettuati su tutti i nati e le nate sia in strutture sanitarie che a domicilio.
Il dato positivo che emerge dall’approvazione di questo provvedimento e che è stato messo in luce da tutti i gruppi parlamentari nel corso delle dichiarazioni di voto, è che è finalmente passato il principio che ”le spese per la prevenzione e per la ricerca non sono un costo, ma un investiment”.
Contenuto del provvedimento
Il testo, che si compone di sei articoli in tutto, provvede ad inserire nei Lea (Livelli essenziali di assistenza) gli accertamenti diagnostici da effettuare su tutti i neonati per poter garantire una diagnosi precoce delle malattie metaboliche ereditarie ed iniziare tempestivamente i trattamenti farmacologici e dietetici adeguati. Si prevede inoltre la costituzione di un Centro di coordinamento sugli screening neonatali presso l’istituto superiore di sanità, per favorire una uniforme applicazione della diagnosi precoce su tutto il territorio nazionale e l’istituzione di un protocollo operativo per la gestione degli screening. Verranno definite le modalità concrete per sottoporre i pazienti risultati positivi, alle terapie.
Una vittoria del M5S
Il M5S rivendica il risultato e contestualmente sollecita il ministro Lorenzin all’aggiornamento dei Lea, rimasti fermi dal lontano 2001.
Particolarmente soddisfatta la senatrice Taverna secondo la quale ”in un Paese in cui 11 milioni di italiani rinunciano a curarsi perchè non hanno i soldi per farlo, il M5S sta facendo approvare una legge che da’ a tutte le famiglie italiane la possibilità di prevenire possibili malattie rare sottoponendo i propri bambini ad un semplice esame. È la nostra idea di diritto alla salute, è la nostra idea di Paese, ed è anche la migliore risposta a chi accusa il M5S di dire sempre no e di essere incapace di governare: ci dispiace per loro, ma stiamo dimostrando che leggi giuste per i cittadini e davvero a favore dei più deboli e non dei soliti noti, si possono e si devono fare”.