Terrorismo, i nuovi reati voluti dal governo
Con 445 voti favorevoli e solo 37 astenuti l’aula di Montecitorio ha approvato definitivamente il disegno di legge del Governo con il quale vengono ratificate cinque convenzioni internazionali sul contrasto al terrorismo.
Da oggi 3 nuovi reati per combattere il terrorismo
Complessivamente il provvedimento introduce nel nostro codice penale 3 nuove fattispecie di reato e cerca di sviluppare una rete per lo scambio di informazioni tra tutti i paesi Onu per meglio coordinare le azioni preventive e quelle volte a reprimere i casi accertati di terrorismo.
Con la reclusione da 7 a 15 anni verrà punito chi ”raccoglie, eroga o mette a disposizione beni o denaro, in qualunque modo realizzati, destinati – in tutto o in parte – al compimento di atti con finalità terroristica”, mentre per chi ”sottrae, distrugge, disperde, sopprime o deteriora beni o denaro sottoposti a sequestro per prevenire il finanziamento del terrorismo internazionale” si aprono le parte del carcere per un periodo che può variare da 2 a 6 anni. Alla reclusione è abbinata inoltre la multa da 3mila a 15mila euro.
La terza fattispecie di reato che andrà ad arricchire il nostro codice penale riguarda gli atti di terrorismo nucleare. Sarà punito con almeno 15 anni di carcere chiunque ”con finalità di terrorismo procura materia radioattiva o crea un ordigno nucleare o ne viene altrimenti in possesso”. Gli anni possono diventare 20 in caso di concreto pericolo di rilascio di materia radioattiva o se le medesime condotte delittuoso riguardino materiali o aggressivi chimici o batteriologici.
Come pena accessoria, in caso di condanna o patteggiamento per uno dei nuovi reati introdotti, è prevista la confisca delle cose che utilizzate per commettere il delitto o che ne costituiscono il prezzo, il prodotto o il profitto. I materiali sequestrati verranno conferiti alla Società gestione impianti nucleari (Sogin), in veste di operatore nazionale.
Le ragioni dell’astensione di Sel
Nel generale clima favorevole che si è registrato sul provvedimento, si è levata, fuori dal coro, la voce di Sinistra ecologia e libertà. L’on. Palazzotto, nel corso delle sue dichiarazioni di voto, ha voluto richiamare l’attenzione dei suoi colleghi sul rischio che, di fronte alle minacce del terrorismo internazionale, interventi che possano mettere a rischio le libertà individuali finirebbero per ”farci vivere nella paura, costruendo ordinamenti e società blindate. La guerra al terrorismo si combatte prima di tutto sul piano culturale, senza rinunciare ai valori ed alle libertà sulle quali è stata costruita la nostra civiltà”.