Ispro Istituzioni e Progetti
  • Home
  • Chi siamo
  • Servizi
  • Il nostro team
  • News
  • Contatti
Menu
  • Home
  • Chi siamo
  • Servizi
  • Il nostro team
  • News
  • Contatti

Ttip, nessun calo degli standard di tutela

|

20 Giugno 2016

| by Ugo Sardi de Letto

Alla Camera dei Deputati, Carlo Calenda, il nuovo ministro dello Sviluppo economico, descrive la linea del governo nella partita dell’accordo commerciale che Stati Uniti e Unione Europea (Ttip -Trattato transatlantico sul commercio e gli investimenti) vorrebbero definire una volta per tutte entro quest’anno.

Unione Europea ha standard di sicurezza elevatissimi

Non capisco come sia possibile chiedere di fermare le trattative sul Ttip con gli Stati Uniti, il primo partner economico dell’Unione europea, quello che ha gli standard di sicurezza  più alti. Il trattato ancora non esiste, prima di fare delle valutazioni dobbiamo vedere dove arrivano i negoziatori.

Il Ttip può essere un punto di svolta

il Ttip è un punto di svolta nelle relazioni economiche internazionali, capaci di portarci finalmente in una nuova fase della globalizzazione con vantaggi per l’Europa e per l’Italia. L’abbattimento dei dazi e delle tariffe favorirebbe le aziende nostrane che sono quelle più colpite. Basti pensare alle calzature su cui c’è un dazio del 20 percento penalizzante soprattutto per le nostre pmi che, a differenza delle multinazionali, non riescono a fare economie di scala. Per questo il Ttip aiuterà le piccole e medie imprese.

Non ci sarà nessun calo degli standard di sicurezza

In nessun caso il trattato Ttip potrà comportare l’abbassamento degli standard.  Gli europei, infatti, si stanno rendendo conto che, allo stato dell’arte, le offerte scambiate con la controparte americana sono tutt’altro che convenienti: sul fronte alimentare, la tutela delle Dop, Igp e Doc – unico modo per essere davvero concorrenziali nei confronti di prodotti americani che puntano tutto su bassi prezzi – è ancora troppo debole. Italia e Francia, in particolare, speravano di rinegoziare l’accordo sulla denominazione dei vini: negli Stati Uniti Chianti e Champagne, solo per citare due esempi eclatanti, sono nomi comuni. La Ue chiede di tutelare circa 200 marchi, ma per una decina ci sono problemi.

Carlo Calenda, ministro dello Sviluppo Economico

PolitX

Ultime Notizie

  • RUNTS, finalmente ci siamo 29 Ottobre 2021
  • Delega al Governo per l’efficienza del processo penale 21 Settembre 2021
  • Interventi in materia di disciplina, intermediazione e gestione dei diritti d’autore e dei diritti connessi 21 Settembre 2021
  • Crisi d’impresa e risanamento aziendale tra rinvii e novità 21 Settembre 2021
  • Nuovo processo civile: la Riforma Cartabia approvata dal Senato 21 Settembre 2021

© IS.PRO. ISTITUZIONI E PROGETTI S.R.L. | P.I. 04673381002