Voucher: una storia che grida vendetta
Giuseppe Civati esprime la sua preoccupazione sui voucher considerati mezzo di sfruttamento.
Non siamo la Francia ma dobbiamo ribellarci
Perché va bene che non siamo la Francia ma la storia dei voucher grida vendetta.Vogliamo mobilitarci perché sia esercitata una pressione democratica sul Parlamento e quindi sul Governo perché la legislazione sui voucher non sia solo ”limata” come vorrebbe fare Poletti (peraltro bloccato dal premier) ma rivista profondamente per limitarla al carattere eccezionale con cui i voucher erano stati concepiti?
Sul sistema dei voucher c’è l’omertà dei parlamentari
È possibile che nessun parlamentare di maggioranza possa essere coinvolto in questa mobilitazione? Che non abbia ascoltato la storia di almeno un lavoratore sfruttato e sottopagato con il sistema dei voucher per fare magari il pizzaiolo due o tre giorni la settimana?
Mi chiedo: ci si chiede dove sia finita la sinistra. La risposta è semplice: a destra. Ma qualcuno, che a sinistra ci è rimasto o ci vuole ritornare, non potrebbe raccogliere questa sfida?
Un appello al governo
Il governo vuole cancellare lo sfruttamento scandaloso a cui ha dato il via la liberalizzazione dei voucher? Lo vuole fare davvero? E le correnti del Pd vogliono cambiare, appunto, le cose? Allora si faccia un intervento legislativo non cosmetico ma serio, si inverta una rotta che ha fatto esplodere la precarietà, che sta umiliando milioni di lavoratori. E lo ha fatto grazie al mitico Jobs Act e alle iniziative che lo hanno accompagnato.
Giuseppe Civati, deputato membro della VII Commissione Cultura della Camera, scienza e istruzione, fondatore e segretario del partito di centrosinistra Possibile