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Mercoledì 13 Settembre 2023 l’Assemblea del Senato, riunita nella 100ª Seduta pubblica, con 134 voti a favore e 30 astenuti ha approvato il ddl n. 571, collegato alla manovra, di delega al Governo in materia di revisione del sistema degli incentivi alle imprese, semplificazione delle procedure e disposizioni relative alle attività economiche. Il testo passa ora alla Camera dei deputati.

L’articolo 1 definisce l’obiettivo principale della legge. L’articolo 2 identifica i principi e i criteri guida per l’applicazione della delega. L’articolo 3 delega il Governo a varare decreti legislativi per un sistema organico di incentivi. L’articolo 4 elenca i principi specifici che il Governo deve seguire. L’articolo 5 stabilisce i principi per il coordinamento con gli incentivi regionali. L’articolo 6 fornisce ulteriori principi e criteri direttivi. L’articolo 7 riguarda la semplificazione dei controlli sulle attività economiche. L’articolo 8 contiene disposizioni per valorizzare il Registro nazionale degli aiuti di Stato e la piattaforma telematica “Incentivi.gov.it”. L’articolo 9 autorizza una spesa per il monitoraggio delle deleghe previste. L’articolo 10 contiene la clausola di salvaguardia per le autonomie speciali.

Nelle dichiarazioni finali sono intervenuti, annunciando un voto favorevole, i sen. Gasparri (FI-BP), che ha esortato il Governo a intervenire in tema di aiuti di Stato a livello europeo; Salvitti (Cd’I), che ha evidenziato l’importanza di semplificare il quadro normativo per stimolare gli investimenti e migliorare l’efficienza della spesa pubblica; Silvia Fregolent (A-IV), che ha auspicato una maggiore certezza del diritto e ha richiamato norme che potrebbero avere un impatto negativo sull’economia italiana se non gestite adeguatamente; Nave (M5S), che ha invitato il Governo a una maggiore lungimiranza e stabilità nelle normative sull’incentivazione e nell’eliminazione del divario tra Nord e Sud in termini di capacità di investimento; Cantalamessa (LSP), che ha fatto cenno all’importante traguardo di aver ricondotto la categoria dei professionisti nella disciplina degli incentivi, così da riequilibrare disparità perdurate fino ad oggi; Pogliese (FdI), che ha riconosciuto l’importanza del testo in un contesto economico delicato, in cui le imprese italiane sono chiamate ad affrontare sfide fiscali e tributarie. I sen. Magni (Misto-AVS) e Martella (PD) hanno annunciato l’astensione: secondo AVS il provvedimento manca di incentivi significativi per la transizione verso settori innovativi, come le energie rinnovabili; ad avviso del PD permangono criticità e una mancanza di visione strategica da parte del Governo nell’attuare politiche industriali efficaci.