L’Aula di Montecitorio ha approvato quasi all’unanimità un provvedimento, d’iniziativa parlamentare, finalizzato alla valorizzazione delle piccole produzioni agroalimentari di origine locale. Si tratta del disegno di legge del senatore della Lega Gian Paolo Vallardi, già licenziato in prima lettura dal Senato a settembre 2019, e che ora, dopo un lungo intervallo causato anche dalla legislazione di carattere emergenziale dovuta alla pandemia, è stato varato con alcune modifiche dall’altro ramo del Parlamento e che dovrà quindi tornare al Senato per il via libera definitivo (S. 728-B)
L’obiettivo perseguito è quello della valorizzazione e promozione della produzione, trasformazione e vendita, da parte degli imprenditori agricoli e ittici, di limitati quantitativi di prodotti alimentari primari e trasformati, di origine animale o vegetale, ottenuti da produzioni aziendali e riconoscibili attraverso una specifica indicazione in etichetta. La nuova disciplina dispone che tali finalita’ siano perseguite nel rispetto dei principi della salubrità, della localizzazione, della limitatezza e della specificità. A questo scopo viene istituito il marchio delle piccole produzioni locali da commercializzare nella provincia e nei territori immediatamente adiacenti cercando così di porre anche un freno al problema dello spopolamento delle aree interne, alcune delle quali particolarmente svantaggiate. Il provvedimento sulle PPL giunge a breve distanza dall’approvazione delle norme sull’agricoltura contadina, anch’esse finalizzate a sostenere, aiutare, facilitare e deburocratizzare il più possibile le attività di un’agricoltura minore, che rappresenta peraltro la parte più consistente del mondo dell’agricoltura e del made in Italy. Come è stato sottolineato durante le dichiarazioni di voto a Montecitorio, “attraverso queste piccole produzioni si salvaguardano pezzi di tradizione, pezzi di storia ma anche la biodiversità. In molti casi, sono operatori, imprenditori e contadini che salvano importanti pezzi della tradizione del Paese, che la valorizzano, che diventano a loro volta, attraverso questa produzione, dei fattori attrattivi di un comparto molto più ampio che si chiama “agroalimentare” o, meglio, “enogastronomia”. Detto in altri termini, sono pezzi importanti di un tassello che fa dell’Italia una delle mete turistiche più importanti al mondo, certamente per il nostro patrimonio culturale e artistico ma anche – ce lo dicono le statistiche – per la nostra tradizione enogastronomica. Questo pezzo di mondo, proprio quello delle piccole produzioni locali, è assolutamente fondamentale”.
Il provvedimento, dopo un ulteriore passaggio al Senato, dovrà essere pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale.