Da alcune settimane si è iniziato a parlare della manovra finanziaria di prossima emanazione sulla quale, allo stato attuale, si sa soltanto che dovrebbe essere in linea con quella dell’anno precedente, attestandosi su circa 25 miliardi. Nel frattempo, però, cominciano a prendere forma gli atti ad essa preliminari, quali il Piano strutturale di bilancio di medio termine (Psbmt), che rappresenta il primo atto formale conseguente alla riattivazione dei vincoli e delle procedure del Patto di stabilità e crescita, sospesi a causa del Covid 19 e modificati dalla riforma entrata in vigore alla fine dello scorso aprile.
Il Psbmt ha l’obiettivo di definire una traiettoria per il nuovo aggregato di riferimento, la spesa netta per il rientro dai deficit eccessivi, da realizzare attraverso un piano di durata di 4 anni, estendibile fino a 7 nel rispetto di particolari criteri. Tale Piano, approvato dal Consiglio dei Ministri dello scorso 27 settembre, va a sostituire la Nota di aggiornamento al Def (Nadef) e dovrà essere presentato al vaglio della Commissione europea dopo il passaggio parlamentare e la votazione di una risoluzione ad hoc.
Entro il 15 ottobre è previsto l’invio alla Commissione Ue, all’Eurogruppo e al Parlamento del Documento programmatico di bilancio (Dpb) con il quale verranno illustrati i contenuti della manovra di finanza pubblica proposta dal Governo per il conseguimento degli obiettivi programmatici e l’impatto sui conti pubblici e sulla crescita economica.
Infine, entro il 20 ottobre, il Governo dovrebbe presentare il ddl Bilancio in Parlamento, anche se negli ultimi anni si è verificato sempre uno spostamento in avanti di tale scadenza.
Il termine per l’espressione del parere da carte della Commissione Ue sulla legge di bilancio è fissato al 30 novembre, mentre rimane quale limite invalicabile per l’approvazione della manovra finanziaria il 31 dicembre, data entro la quale quest’ultima dovrà essere approvata da entrambi i rami del Parlamento, pena l’avvio dell’esercizio provvisorio.
Sarà la Camera dei deputati ad avviare, quest’anno, l’esame del ddl Bilancio che potrebbe essere anticipato, così come è accaduto l’anno scorso, dalla presentazione di un apposito decreto Fiscale.