L’Aula della Camera mercoledì 25 ottobre ha approvato in via definitiva il ddl che conferisce delega al Governo in materia di revisione del sistema degli incentivi alle imprese e disposizioni di semplificazione delle relative procedure nonché in materia di termini di delega per la semplificazione dei controlli sulle attività economiche.
L’esame in sede referente nella X Commissione (Attività produttive) si era concluso il 18 ottobre, confermando il testo proveniente dal Senato della Repubblica.
In sede di voto sul mandato al relatore a riferire favorevolmente all’Assemblea sul provvedimento, i gruppi Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista, MoVimento 5 Stelle e Alleanza Verdi e Sinistra hanno espresso un voto di astensione.
La difformità del voto dei gruppi di opposizione tra Camera e Senato è stata legata in parte alla decisione della maggioranza di confermare il testo del Senato, sul quale, peraltro, c’è stata ampia condivisione con l’accoglimento di numerose proposte dell’opposizione.
I pareri delle altre Commissioni della Camera hanno confermato la bontà dell’impianto del Senato. In particolare, quello della Commissione XIV (Politiche dell’Unione europea), che ha espressamente affermato come il disegno di legge risulti coerente con la disciplina dell’Unione europea in materia di concorrenza ed aiuti di Stato, e coerente con gli obiettivi di crescita e sviluppo e di coesione territoriale delle politiche europee.
Un’osservazione importante è pervenuta dal Comitato per la legislazione sulla necessità di valutare la portata normativa dell’articolo 8, che, al fine di valorizzare le potenzialità del Registro nazionale degli aiuti di Stato, ampliandone funzionalità e servizi, prevede soluzioni tecnologiche basate sull’intelligenza artificiale, idonee ad orientare l’individuazione di ambiti e modalità dell’intervento.
Il principale dei motivi per cui la maggioranza non ha inteso emendare presso la Camera questo provvedimento consiste nel fatto che il disegno di legge non solo è collegato alla manovra di finanza pubblica, in coerenza con le indicazioni del Documento di economia e finanza, ma fa anche parte delle riforme abilitanti previste nel Piano nazionale di ripresa e resilienza.
Il lavoro si sposta ora sui decreti delegati che dovranno essere elaborati dal Governo, con i previsti passaggi alle Commissioni parlamentari competenti e che daranno applicazione alla riforma.