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Giovedì 9 Novembre 2023 l’Assemblea del Senato, riunita nella 123ª Seduta pubblica, con 102 voti a favore, 64 contrari e un astenuto, ha rinnovato la fiducia al Governo approvando definitivamente il ddl n. 927 di conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 19 settembre 2023, n. 124, recante disposizioni urgenti in materia di politiche di coesione, per il rilancio dell’economia nelle aree del Mezzogiorno del Paese, nonché in materia di immigrazione.

Il Presidente della 5a Commissione, sen Calandrini (FdI), ha riferito che la Commissione non è riuscita a concludere l’esame del provvedimento, che è quindi approdato in Aula senza mandato al relatore.

Il testo si compone di 24 articoli, suddivisi in 6 Capi. Il Capo I (articoli 1-6) contiene disposizioni in materia di programmazione ed utilizzazione delle risorse del Fondo per lo sviluppo e la coesione. Il Capo II (articoli 7-8-bis) reca la strategia nazionale per lo sviluppo delle aree interne e interventi a favore del Comune di Lampedusa e Linosa. Il Capo III (articoli 9-17) concerne la Zona economica speciale per il Mezzogiorno-ZES unica. Il Capo IV (articoli 18 e 19) disciplina il rafforzamento della capacità amministrativa in materia di politiche di coesione. Il Capo V (articoli 20 e 21) reca disposizioni in materia di trattenimento presso i Centri di permanenza per i rimpatri e di realizzazione delle strutture di prima accoglienza, permanenza e rimpatrio. Il Capo VI (articoli 22 e 23) reca le disposizioni finali.

E’ stata respinta la questione pregiudiziale, posta dal sen. Patuanelli, a favore della quale sono intervenuti i sen. Fina (PD), Magni (Misto-AVS), Elisa Pirro (M5S) e Scalfarotto (A-IV). Si è poi svolta la discussione generale, alla quale hanno preso parte i sen. Magni (Misto-AVS), Dolores Bevilacqua, Elisa Pirro (M5S), Germanà (LSP), Susanna Camusso (PD) e Russo (FdI). Il Ministro per gli affari europei, le politiche di coesione e il PNRR Fitto ha difeso il decreto, sottolineando il processo ampio di consultazione e miglioramento, e ha respinto le critiche sul presunto indebolimento delle Regioni, sottolineando il consenso della Conferenza unificata: il provvedimento tocca cinque questioni chiave, inclusi accordi di coesione, aree interne, rispetto alle quali è previsto un intervento organico per affrontare le questioni legate all’infrastrutturazione, allo spopolamento e ai servizi, centralizzazione e Zone economiche speciali (ZES), che costituiscono un grande progetto strategico per il Governo. Il Ministro per i rapporti con il Parlamento Ciriani ha quindi posto, a nome del Governo, la questione di fiducia sull’approvazione, senza emendamenti, dell’articolo unico del ddl di conversione, con modificazioni, del dl n. 124, nel testo approvato dalla Camera dei deputati.

Nelle dichiarazioni finali hanno annunciato la fiducia i sen. Salvitti (Cd’I), Damiani (FI-BP), Cantalamessa (LSP) e Iannone (FdI). La maggioranza ha sottolineato l’importanza che l’attuale Governo ha attribuito al Sud come motore di una rinascita economica, con un cambio di rotta rispetto a politiche passate basate su clientelismo e mero assistenzialismo, puntando a una maggiore responsabilità politica e alla valorizzazione delle risorse meridionali. Hanno negato la fiducia i sen. Magni (AVS), che ha contestato l’approccio del Governo, sottolineando la mancanza di negoziazione con il sindacato e le parti sociali; Dafne Musolino (A-IV), che ha criticato l’apparente contraddizione tra l’autonomia differenziata e le misure che indeboliscono l’autonomia delle Regioni e delle autonomie territoriali; Concetta Damante (M5S), secondo la quale il decreto centralizza il controllo delle risorse, indebolendo la politica regionale del Sud; Nicita (PD), che ha suggerito che l’accentramento e la discrezionalità possono portare a una perdita di efficienza e ad abusi di potere.

In attesa della pubblicazione in GU della Legge di conversione e del testo coordinato del decreto legge, entro il 18 novembre.